Inizio febbraio all'insegna del gelido freddo secco da est
Freddo, gelo, neve (al centro sud). Eppure fino a 15 giorni fa parlavamo di uno degli inverni più caldi degli ultimi anni. In effetti basta un cambio circolatorio (sebbene intenso) come quello che è avvenuto nell'ultima settimana di gennaio per modificare totalmente le sorti di un inverno che sembrava ormai segnato.
Ma cosa possiamo aspettarci per i prossimi giorni? A parte l'incertezza che in queste situazioni regna sovrana, possiamo tranquillamente sostenere che non si uscirà da questa fase fredda con facilità. Anzi, ci sono elementi che sottolineano una possibile dilatazione del periodo freddo che stiamo vivendo.
Vediamo su carta e spieghiamo cosa sta succedendo e da dove arriva il freddo che sta attanagliando l'Italia intera.
Chi ha letto gli approfondimenti delle ultime settimane conosce l'impianto generale della colata fredda: due anticicloni fortissimi, l'anticiclone delle azzorre e l'anticiclone termico russo, salgono verso nord, spingendo verso sud il freddo associato alla grande area di bassa pressione polare, chiamata vortice polare, trasportando da est verso ovest il freddo siberiano.
Come si vede da quest'ultima carta, l'Italia si trova presa a tenaglia tra l'entrata fredda da est che penetra nella pianura padana dal Friuli sotto forma di bora chiara e contemporaneamente passa sopra le alpi e scende lungo la Francia meridionale buttandosi sul mar Tirreno.
Le temperature sono rigide su tutto il centro nord e lo rimarranno per diversi giorni, sebbene già da metà settimana il gelo diminuirà progressivamente.
Nonostante questo le temperature saranno sottomedia fino a metà mese, segnale che difficilmente ci sarà una rimonta anticiclonica da ovest, l'unica che potrebbe scalzare il freddo e sostituirlo con le miti correnti anticicloniche provenienti dal basso atlantico.
Vediamo quindi la situazione per la prossima settimana.
Una goccia di bassa pressione continuerà ad insistere sul centro e sul meridione, portando maltempo e neve sulle adriatiche e sulle zone appenniniche del meridione per effetto di un continuo richiamo, da parte della bassa pressione al suolo, di correnti sciroccali umide che si scaricheranno sulle zone evidenziate in precedenza.
Il nord invece sarà preda delle gelide ma secche correnti da est che porteranno freddo ma non causeranno precipitazioni.
Nella seconda parte della settimana il freddo tenderà a diminuire di intensità, ma un nuovo forte slancio verso nord dell'anticiclone delle azzorre potrebbe essere un preludio ad una nuova entrata fredda ma meno intensa della precedente.
Ma come abbiamo evidenziato all'inizio della settimana, la situazone è decisamente ingarbugliata e difficilmente si potrà conoscere le condizioni per la seconda parte della settimana prima di martedì.
Tranne l'ormai confermata situazione fredda che ci accompagnerà ancora per tutta la prossima settimana almeno.
- Accedi o registrati per inserire commenti.