Dopo il Savonese, anche il Genovese sott’acqua … e non solo

Ritratto di lorescienza.97
Pubblicato Sabato, 19 Ottobre, 2024 - 16:33 da Lorenzo Mario "lorescienza.97" Bozzo

Dopo il severo maltempo che ci ha investiti negli ultimi giorni, ci prendiamo un momento per fare un resoconto di ciò che è accaduto dopo l'alluvione che ha interessato diverse aree del savonese mercoledì 16 ottobre. Terminata nella notte tra mercoledì 16 e giovedì 17 la fase del 'Polo Toscano', è iniziata, come da previsioni, la terza fase del peggioramento con la riorganizzazione della convergenza Tramontana/Scirocco sul mar Ligure. I nuclei hanno assunto caratteristiche di supercella sul Golfo ma nel moto verso il settore centrale, lo scirocco non è stato ancora troppo maturo (lo possiamo chiamare infatti Scirocco con ingerenze del Grecale toscano) e così l'area dei fenomeni più intensi è rimasta in mare in successiva evoluzione verso est, andando ad interessare il levante ligure senza troppi problemi.

 

    

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Figura 1.1-2: (1) Radar delle precipitazioni per la mattinata di giovedì 17 ottobre (ore 9:25-10:50 UTC), fonte: rete Omirl-Arpal/radar; (2) torrente Bisagno molto ingrossato verso Genova Brignole, fonte: Fabio via gruppo TG di Meteolanterna.

 

Attorno alle ore centrali della giornata di giovedì 17 ottobre la convergenza Tramontana/Scirocco ha preso nuovo vigore, e questa volta le condizioni al contorno sono state più propizie allo sviluppo di un potente e quasi-stazionario temporale autorigenerante, dapprima ad interessare il ponente genovese, in successivo spostamento verso il centro-levante del capoluogo di regione, con innalzamento repentino del Bisagno, che per fortuna non è uscito. Ci sono stati comunque allagamenti, specialmente in Corso Europa e nei pressi di Genova Nervi, fino a Bogliasco con allagamento della galleria che conduce al viadotto sopra la cittadina della riviera.

L'autorigenerante si è man mano rinforzato con picchi di rain rate fino a 100-200 mm/h nel suo lentissimo moto verso Golfo Paradiso e Promontorio di Portofino. La ‘V-Shaped’ classico simbolo delle nostre alluvioni storiche e tristemente nota per i suoi effetti, ha flagellato con insistenza i comuni di Bogliasco, Sori e Recco con rapidi innalzamenti dei torrenti omonimi, fino alla completa (Sori) o parziale (Recco) esondazione.

 

    

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Figura 2.1-6: (1) Radar delle precipitazioni per la tarda mattinata di giovedì 17 ottobre (ore 11:40 UTC), fonte: rete Omirl-Arpal/radar; (2) piazza Gastaldi a Recco allagata, fonte: Celestino Moruzzi via gruppo TG di Meteolanterna; (3) cavalcavia di Sori allagato, fonte: autore sconosciuto via Il Mugugno Genovese; (4) torrente Sori esonda alla foce, fonte: Albi Mazzoni via Il Mugugno Genovese; torrente Recco al limite dell’esondazione (5) nei pressi del ponte antistante il santuario di NS del Suffragio e (6) nei pressi della frazione di San Rocco, fonti rispettivamente: Meteo & Radar Italia, AntonellaC. Via gruppo Telegram di Meteolanterna.

 

Il successivo moto (anche se lento) del temporale verso est ha così mollato gradualmente la presa con il Golfo Paradiso, andando a colpire il Tigullio. Questo ha stazionato per alcune ore su queste aree, causando il repentino incremento dei fiumi a Rapallo, del Lavagna (esondato a Carasco) e conseguentemente Entella (esondato alla foce). Ne sono derivati diversi allagamenti e decine di macchine sommerse dalle acque dell'Entella ormai esondato al confine tra Chiavari e Lavagna.

 

    

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Figura 3.1-7: (1) Radar delle precipitazioni per il primo pomeriggio di giovedì 17 ottobre (ore 13:05-14:25 UTC), fonte: rete Omirl-Arpal/radar; (2) vie allagate del centro storico di Rapallo, fonte: Giorgia via gruppo Telegram di Meteolanterna; (3-6) l’Entella esonda alla foce allagando le zone più depresse, fonti rispettivamente: Romina via gruppo Telegram di Meteolanterna, Paperoby via Il Mugugno Genovese, Comune di Chiavari; (7) auto sommerse dalle acque dell’Entella alla sua foce tra Chiavari e Lavagna, fonte: Local Team.

 

In seguito è arrivato ad interessare Sestri Levante e Riva Trigoso fino al bacino del Petronio, qui con intensità massima da fondoscala pluviometrico, con picchi di rain rate di oltre 64 dBz (oltre 400 mm/h).  Continuando la sua corsa verso levante, l'autorigenerante ha insistito veros le Cinque Terre e la Val di Vara, con risposta veloce dei corsi d'acqua che si sono spinti verso le soglie di guardia.

 

    

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Figura 4.1-2: (1) Radar delle precipitazioni per metà pomeriggio di giovedì 17 ottobre (ore 15:05-16:30 UTC), fonte: rete Omirl-Arpal/radar; (2) caruggio allagato nel centro storico di Sestri Levante, fonte: Valentina Moggia via gruppo Telegram di Meteolanterna.

 

Quindi, dopo le alluvioni nel savonese di mercoledì 16 e le alluvioni a Sori, Recco, Rapallo, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante nella giornata di giovedì 17, nella notte successiva è arrivato il fronte della perturbazione sulla Liguria, con nuovi fenomeni meno insistenti e più rapidi, terminando la fase acuta nella mattinata di venerdì 18 con rovesci post-frontali dati ancora una volta da converegnze eoliche nuovamente foirmatesi sul ponente ligure.

La convergenza che si era spostata sul levante genovese nella seconda parte della giornata di giovedì, ha invece continuato ancora verso est andando a coinvolgere in primis Alta Toscana, Senese e Livornese.

Non solo la Liguria, quindi, anche la Toscana ha subito l'effetto dell'insistenza e presistena dei fenomeni sotto le convergenze eoliche attive tra la sera e la notte in lenta evoluzione verso est. Allagamenti segnalati a Siena, nubifragi tra Campiglia Marittime e San Vincenzo, nel Livornese. Ancora alluvioni lampo su entroterra pisano, basso Livornese, specialmente a Venturina Terme, dove sono caduti 37 mm in 15 minuti, 150 mm in circa 1 ora e più di 150 mm giornalieri. Tracimato anche il Cecina in destra idraulica a nord di Cecina, nel Livornese. Il forte maltempo ha colpito anche la Valdelsa, dove il fiume Elsa è esondato invadenso alcune arterie cruciali della zona tra Certaldo e Castelfiorentino.

 

    

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Figura 5.1-6: (1) Radar delle precipitazioni per il tardo pomeriggio di giovedì 17 ottobre (ore 16:30-17:55 UTC), fonte: rete Omirl-Arpal/radar; (2) allagamenti diffusi a Venturina Terme, fonte: Emi Puccio via Tornado in Italia; (3) alluvione a Cafaggio, fonte: Ely via Tornado in Italia; (4) stazione di Siena allagata e (5) alluvione nel centro di Siena, fonte: Lucas via Tornado in Italia; (6) Cecina in tracimazione a nord dell’omonima cittadina, fonte: Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.

 

Parallelamente alla Toscana, anche l'Emilia ha registrato criticità e alcune aree hanno avuto necessità di interventi mirati per allagamenti e rii minori a rischio esondazione. Alle 3 di notte, la soglia rossa è stata superata dal Savena a S. Ruffillo e dal Samoggia a Bazzano, nel Bolognese. Soglia rossa nella mattinata di venerdì 18 ottobre, per il Reno a Bonconvento, l'Idice a Campotto e a Sant'Antonio di Medicina. Soglia rossa anche per il Tiepido a Fossalta ed il Panaro a Ponte Sant'Ambrogio. Molti altri torrenti sono andati in soglia gialla e arancio, come il Reno a Casalecchio ed il Samoggia a Forcelli. Colate di fango e frane in Appennino nella zona di Pavullo nel Frignano, nel Modenese.

Purtroppo la situazione è destinata a peggiorare nuovamente in Emilia-Romagna con una nuova allerta meteo rossa per oggi, sabato 19 ottobre, su collina e costa romagnola, pianura modenese e reggiana, e bolognese.

 

    

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Figura 6.1-2: (1) accumuli di precipitazione in 24 ore in Emilia-Romagna, dalle ore 3 di giovedì 17 alle ore 3 di venerdì 18 ottobre, fonte: allerta meteo ER; (2) colate du acqua e fango a Bazzano di Valsamoggia, nel Bolognese, fonte: Rachele via Tornado in Italia.

 

In ultima analisi, parliamo brevemente della situazione negli ultimi due giorni nel sud-est della Francia. Anche quella è un'area che non di rado sperimenta accumuli importanti per effetto di temporali stazionari in periodo autunnale. Ciò che è capito nei giorni scorsi però ha caratteristiche davvero estreme se non addirittura senza precedenti per la zona. In appena 48 ore (tra la serata del 15 e quella del 17 ottobre) sono cadute le piogge di 6 mesi, con accumuli incredibili (fonti: Météo Express e Tornado in Italia).

Nell'Ardèche (07) gli accumuli massimi registrati sono stati:

 

  • 866 mm a Croix de Bauzon,
  • 689 mm a Mayres (di cui 546 mm in appena 32 ore),
  • 577 mm a Barnas,
  • 465 mm a Mazan-l'Abbaye,
  • 442 mm a Montpezat-sous-Bauzon e
  • 438 mm a Sablières.

 

In Lozère (48) le maggiori cumulate in 48 ore sono state:

 

  • 722 mm a Vialas,
  • 562 mm a Villefort e
  • 446 mm a Cassagnas.

 

    

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Figura 7.1-6: (1) L'Ardèche sale molto velocemente e raggiunge il livello dell'alluvione di novembre 2016, qui tra Vallon-Pont-d'Arc e Sampzon, fonte: Marie-Laure Gontrand; (2) l’autostrada A47 fortemente allagata nel pressi del Givors nel Rodano meridionale, fonte: Buddy Trucks; (3) a Saint-Martin-d'Ardèche, l'alluvione dell'Ardèche inghiotte il piano terra dei ristoranti situati sulle banchine, fonte: Sylvie Fabre D'églantine; (4) terribili immagini di mucche spazzate via dall'alluvione di Chambon-sur-Lignon in Alta Loira, fonte: Christophe Gibert; (5) l’alluvione del Gier a Rive-de-Gier nella Loira, fonte: Kamel SK Sebaa; (6) sempre Rive-de-Gier alluvionata, dove le acque del Gier hanno talora raggiunto 2 m d'acqua nelle abitazioni, fonte: Francia blu. In tutti i casi la fonte generale è Météo Express.

 

La conseguenza diretta di queste piogge di portata storica è stata la piena di numerosi fiumi (fonti: Météo Express e Observatoire Keraunos):

 

  • il Gardon è esondato a Saint-Jean-du-Gard (48);
  • alluvione a Pied-de-Borne (48) per l'esondazione dello Chassezac;
  • il torrente Ardèche, di cui il dipartimento omonimo, ha puntato ai livelli storici dell'alluvione del novembre 2016, specialemnte presso Vallon-Pont-d'Arc e Sampzon, e successiva alluvione lampo ad Annonay;
  • inondazioni nel Var Orientale (83) e sulle Alpi Marittime d'oltralpe (06), così come nell'Alta Loira (43), con un'alluvione devastante a Chambon-sur-Lignon, dove alcuni video mostrano mucche spazzate via dal fiume in esondazione;
  • il Rodano meridionale si è ingrossato notevolemente tanto da determinare inondazioni nei pressi di Givors, allagando l'autostrada A47;
  • sempre in Ardèche, si è verificata un'alluvione a Saint-Martin-d'Ardèche, dove il piano terra delle case è stato inghiottito dalle acque nei pressi delle banchine fluviali. Numerose macchine sono state portate via dai corsi d'acqua in piena;
  • una grave inondazione ha colpito anche Rive-de-Gier nella Loira (42), per effetto della fuoriuscita del Gier ... qui l'acqua ha raggiunto fino a 2 m di altezza all'interno della abitazioni;
  • inondazioni anche sui Pirenei Atlantici (64), come a Salies-de-Bearn e a Bayonne, qui complice la Nive e l'Adour, a causa della combinazione tra piogge forti e mareggiate;
  • l'alluvione del Rodano nella notte su venerdì 18 si è poi propagata verso il Mediterraneo, causando alluvioni nel Gard (30), come nella città di Beaucaire.