Una nuova alluvione per la Liguria: monito per una stagione autunnale che parte calda e molto piovosa?

Ritratto di lorescienza.97
Pubblicato Giovedì, 4 Settembre, 2025 - 20:48 da Lorenzo Mario "lorescienza.97" Bozzo

Questo inizio della stagione piovosa ha colpito letteralmente nel segno: il primo settembre, convenzionalmente stabilito come il primo giorno dell’autunno meteorologico ha esordito in grande stile, portando maltempo intenso in Liguria e facendo riaffiorare ad alcuni di noi il ricordo delle storiche alluvioni genovesi e savonesi.

Per fortuna l’esito è stato differente, così come gli accumuli totali a fine evento, ma in breve tempo, in poche ore, la situazione è presto peggiorata con intensità alluvionali, che non differiscono da quelle del 2014 o del poco ricordato (ai non addetti ai lavori) 2015, che pur non causando danni importanti a cose e persone, ancora è rimasto nella memoria di molti di noi.

Le carte previsionali già qualche giorno prima mostravano ingredienti favorevoli ad un peggioramento importante specialmente per la zona della Provenza e del Nord Italia, in primis Liguria, come osservabile da una delle uscite giornaliere (31 agosto 2025 ore 12) di Arome, uno dei modelli ad alta risoluzione che inquadrava questo peggioramento come abbastanza intenso e problematico.

Ne venivamo da un’allerta arancione che ha sortito meno effetti del previsto per cui l’incertezza era tanta e la fiducia nei modelli ridimensionata, ma stavolta le cose sono andate diversamente.

 

Figura 1.1-2: (1) Carta degli accumuli totali previsti dal modello Arome nelle 48 ore trascorse entro le 08 UTC del 2 settembre 2025; (2) carta del CAPE previsto dal modello Moloch-GFS con risoluzione di 1,5 km alle ore 00 UTC del 2 settembre 2025.

 

Una nuova intensa perturbazione era in arrivo da ovest e ha portato temporali anche forti e intensi su Spagna e Francia. In particolare, supercelle si sono sviluppate su Huesca e altre zone spagnole, mentre in Francia è stata colpita la PACA (Provence-Alpes-Côte d’Azur).

Nella giornata di domenica 31 agosto, diversi temporali tra cui almeno una supercella (vedi Figura 2.1-2) hanno spazzato le regioni francesi dell’Ardèche (07), della Lozère (48) e del Gard (30), muovendosi verso la Valle del Rodano.

Nel Gard (30) gli accumuli hanno raggiunto picchi fino ai 161 mm di Uzès (30), dove i corsi d’acqua si sono notevolmente alzati, come il Gardon a Collias (30), ma senza esondare.

Nel dipartimento di Vaucluse (84) la violenza dei temporali è stata accompagnata da raffiche davvero intense fino a 134 km/h, valore registrato dalla stazione di Orange (84), dove sono stati segnalati numerosi alberi caduti e criticità locali.

 

Figura 2.1-2: Radar delle precipitazioni Windy che mostra (1) i temporali a ovest della Valle del Rodano e (2) la supercella che ha colpita la zona a nord delle Bocche del Rodano nella tarda serata di domenica 31 agosto 2025.

 

Più a sud dal Golfo del Leone sono sorte alcune celle temporalesche molto forti che hanno colpito il sud-est del dipartimento francese di Bouches-du-Rhône (13) – ovvero le Bocche del Rodano – ed il sud-ovest del Var (83), colpendo Marsiglia e Tolone (vedi Figura 3.1-2) con pesanti allagamenti tra la notte e la mattina di lunedì 1 settembre, ma anche in altre località sulla costa come Saint-Cyr-sur-Mer (83) e l’isola di Embiez (83) con pioggia torrenziale, grandine e raffiche di vento tempestose.

Nei pressi dell’aeroporto di Marsiglia, a Marignane (13) sono caduti 68 mm, di cui 47 mm in 45 minuti, così come pesanti inondazioni si sono verificate a Cassis (13) nella giornata di lunedì, in concomitanza con lo sviluppo dei temporali sul Nord-ovest italiano.

 

Figura 3.1-2: Radar delle precipitazioni Windy che mostra i temporali a supercella che hanno colpito (1) il sud-est del dipartimento delle Bocche del Rodano ed (2) il sud-ovest del Var, nel tardo pomeriggio di lunedì 1 settembre 2025.

 

Nella prima serata di lunedì una supercella di rara – ormai neanche troppo rara – violenza ha colpito Saint-Tropez e Saint-Maxime nel Var (83), con un picco di rain rate (tasso di precipitazione istantaneo, nel nostro caso orario) di ben 1331,5 mm/h (vedi Figura 4.1-2), questo dovuto probabilmente alla presenza di grandine grossa che ha falsato il valore reale.

Tante le fulminazioni osservate, specialmente nella parte anteriore della cella. Pesanti danni dovuti anche al vento: la caduta di un albero ha strappato dei cavi di una linea elettrica e ha interrotto una strada tra Saint-Maxime (83) e Le-Plan-de-la-Tour (83).

I forti temporali non hanno risparmiato nemmeno i dipartimenti alpini: una forte grandinata ha imbiancato la località di Albertville, nella Savoia (73).

 

Figura 4.1-2: (1) Radar delle precipitazioni Windy che mostra la supercella che ha colpito Saint-Tropez e Saint-Maxime nel Var, nella serata di lunedì 1 settembre; (2) foto della supercella su Saint-Maxime, immortalata da Christophe Suarez via © Meteo&Radar.

 

Nella giornata di lunedì 1 settembre il peggioramento ha cominciato a interessare il Nord-ovest italiano con la fase pre-frontale: ingredienti fondamentali l'aumento della ventilazione in quota dai quadranti sud-occidentali, unita ad un netto incremento di quella al suolo, da sud-est, portando ad un aumento dello ‘shear’ (variazione di intensità e direzione del vento con la quota) e anche del ‘CAPE’ (energia disponibile per i temporali), specialmente nel pomeriggio-sera, visti i valori attorno fino a sfiorare 3000 J/kg sul Mar Ligure, minori in pianura.

Questo soprattutto dove si è andata ad instaurare il canale di risalita dei nuclei temporaleschi talvolta a carattere di supercella o multicella, grazie alla convergenza tra il sud-est (Scirocco) in risalita dalla Liguria il nord (Tramontana) in discesa dai fenomeni sul Piemonte occidentale.

I primi rovesci sono arrivati già al mattino sui settori occidentali di Piemonte e Valle d'Aosta. Questi hanno contribuito a innescare la corrente settentrionale convergente sul basso Piemonte con lo Scirocco in risalita dal Ligure. Dal pomeriggio la convergenza dei venti è andata ad alimentare un intenso sistema temporalesco orografico sul savonese, con accumuli superiori ai 100 millimetri e annessi allagamenti. Il bacino del Quiliano nell’omonima località del Savonese interno ha ricevuto un importante contributo dai principali tributari in zona, grazie all’importante picco di 101,4 mm in un’ora presso la stazione di Quiliano – Montagna [tra le 14.35 e le 15.35].

Criticità che oltre a Quiliano si sono successiavmente manifestate anche in comuni come quelli di Vado e Celle Ligure.

Il temporale autorigenerante dalla caratteristica forma a V – da cui il nome ‘V-Shaped’ – è stato accompagnato da un radar a fondoscala e da fulminazioni a raffica di tipo nube-terra positivi (scariche elettriche che si originano dalla sommità della nube temporalesca, con carica positiva, e possono colpire il suolo anche a diversi chilometri di distanza, spesso senza preavviso e in aree apparentemente tranquille), molti dei quali caduti nei pressi della costa centrale savonese.

Il temporale ha stazionato su quelle zone tra le 14 e le 16 di lunedì, spostandosi un po’ più a nord e tentando di agganciare il mare in un momento in cui ha mollato parzialmente lo Scirocco, con accumuli orari fino ai 111,6 mm [tra le 15.30 e le 16.30], valore registrato ad Ellera – Foglietto, nei pressi di Albisola Superiore (SV), dei quali 44,4 mm sono caduti in appena 15 minuti [tra le 16 e le 16.15].

Vi sono stati quindi parziali esondazioni dei rii minori: il Sansobbia a Stella S. Giustina (SV) ha superato di 25 centimetri la prima soglia di guardia, il Teiro a Bolsine – Varazze (SV) è arrivato a 18 centimetri dalla seconda soglia, quella a rischio esondazione; è esondato invece il rio Ciaso, sempre a Quiliano (SV).

Il temporale si è spostato tra Savonese orientale e Genovese occidentale, specialmente in Val d’Orba e Valle Stura.

 

Figura 5.1-4: Radar delle precipitazioni di Arpa Piemonte nella (1) fase 1 e (2) fase 2, descritte nei paragrafi adiacenti e riassunte a fine articolo; pioggia cumulata su 1 ora, stimata dal radar corretto con i valori registrati dalla rete OMIRL, (3) tra le 15 e le 16 (fase 1) e (4) tra le 17 e le 18 (fase 2) del primo settembre 2025.

 

La struttura ha traslato verso il Genovese, andando ad incastrarsi alle spalle del Voltrese fino ad interessare la Valle Scrivia con asse sud-ovest / nord-est.

In questo frangente sono caduti 130,8 mm in un’ora [dalle 16.40 alle 17.40] a Mele (GE), di cui 79,6 mm in appena mezz’ora [dalle 17 alle 17.30], con conseguente innalzamento dei corsi d’acqua: lo Stura a Campo Ligure (GE) è arrivato a 26 centimetri dalla soglia rossa, idem per il Leira a Molinetto (GE) che è arrivato a 27 centimetri sempre dalla seconda soglia di allarme.

Anche a Genova Voltri diversi allagamenti e disagi cittadini alla foce, con accumuli dell’ordine dei 100-150 mm sulla costa, 150-200 mm sul Passo del Turchino tra Mele e Masone.

 

Figura 6.1-6: Radar delle precipitazioni di Arpa Piemonte nella (1) fase 2 e (2) fase 3, descritte nei paragrafi adiacenti e riassunte a fine articolo; pioggia cumulata su 1 ora, stimata dal radar corretto con i valori registrati dalla rete OMIRL, (3) tra le 19:30 e le 20:30 (fase 2) e (4) tra le 23 di lunedì 1 e la mezzanotte di martedì 2 settembre 2025 (fase 3); Accumuli di pioggia registrati dalla rete OMIRL-ARPAL (5) nelle 3 ore all’incirca tra le 15 e le 18 e (6) nelle 6 ore all’incirca tra le 17 e le 23 di lunedì 1 settembre 2025.

 

La convergenza è traslata lentamente verso ovest andando a interessare questa volta la Val Varenna e la Val Polcevera nelle prime ore serali con aggancio sul mare e prime fasi di un temporale che da orografico è divenuto marittimo, sempre con tipica forma a V e con probabile evoluzione a supercella, per via della struttura parzialmente rotante e nubi accessorie associate.

Sono seguiti innalzamenti notevoli dei corsi d’acqua di Sestri Ponente e Fegino, allagamenti localizzati si sono verificati tra Sestri Ponente, Cornigliano e Sampierdarena, e criticità anche in località Santa Marta, a Campomorone, nell’hinterland Genovese (vedi Figura 8.4).

Successivamente hanno continuato a formarsi celle sul mare fronte Genova fino alla determinazione di una struttura compatta e ben definita, il tipico autorigenerante V-Shaped sui quartieri orientali del capoluogo ligure, con carattere di quasi-stazionarietà, per fortuna con moto molto lento, il giusto per non creare condizioni tali da mettere sotto pesante stress i corsi d’acqua principali, in primis il bacino del Bisagno.

In molti casi i rain rate hanno superato i valori istantanei di 200-300 mm/h, fino a raggiungere il valore virtuale di ben 1153,1 mm/h, sempre motivato dalla presenza di grandine in zona, alle spalle della Val Bisagno. Allagamenti e locali disagi ad Albaro, Sturla e levante cittadino.

Tante le fulminazioni che hanno inoltre accompagnato il passaggio dei rovesci convettivi, causando una vera e propria tempesta di fulmini sulla costa genovese.

 

Figura 7.1-2: Radar delle precipitazioni di Arpa Piemonte nella fase 3, descritta nei paragrafi adiacenti e riassunta a fine articolo.

 

La convergenza si è così spostata sul Golfo Paradiso fino ad approcciare il Promontorio di Portofino, con moto molto lento, testimonianza del fatto che la lotta tra Nord e Scirocco si è consumata fino all’ultimo metro.

Dalle 21 fino all’incirca alle 2 di notte l’autorigenerante ha continuato a insistere tra il Golfo Paradiso ed il Tigullio, impiegando parecchio tempo a lasciare quei territori.

È in questa fase che si sono registrati i picchi di cumulate maggiori – colori del radar a fondoscala – anche per via della massima energia disponbile (vedi Figura 1.2) fornita da un Ligure caldo, valori tanto elevati da registrare nuovi potenziali record non solo italiani ma anche europei, anche se ricordiamo che non sono ancora stati ufficializzati per il momento, poiché non fanno parte della rete ligure omologata OMIRL.

È in particolare la stazione della rete Limet di Favale di Malvaro (GE), in Val Fontanabuona, a registrare valori davvero folli:

  • 23 mm in 5 minuti [23:03-23:08];
  • 40,6 mm in 10 minuti [23:03-23:13];
  • 56 mm in 15 minuti [23:03-23:18];
  • 105,4 mm in mezz’ora [23:03-23:33];
  • 156,2 mm in 45 minut [23:03-23:48];
  • 194,2 mm in un’ora [23:03-00:03];
  • per un totale di 294,4 millimetri registrati nell’arco di tutto il passaggio perturbato!

Il valore orario di Favale di Malvaro supererebbe dunque il precedente record ligure e italiano di Vicomorasso (GE) del 4 novembre 2011 quando si registrarono 181 mm, e pure il più recente record spagnolo ed europeo di Valencia del 29 ottobre 2024 con la famosa alluvione in cui si registrarono 184,6 mm.

A causa di queste piogge – davvero ingenti e concentrate in periodi molto brevi – non hanno potuto che verificarsi frane ed esondazioni di rii e torrenti, come Monteghirfo e Canavissolo, con conseguenti ingenti danni.

I bacini idrografici del levante hanno particolarmente sofferto questa fase del peggioramento con innalzamenti repentini, come per lo Scrivia a Montoggio che però non ha raggiunto nemmeno la prima soglia di guardia.

Altri fiumi che hanno rischiato l’esondazione sono stati i seguenti.

  • Il Trebbia a Rovegno (GE) che è arrivato a 45 centimetri dalla seconda soglia.
  • L’Aveto a Cabanne di Rezzoaglio (GE) che ha superato la soglia rossa di 1 metro 61 centimetri raggiungendo 4,31 m, ed è probabilmente uscito dall’argine in qualche punto.
  • A Chiavari, l’Entella è esondato alla foce, anche se parliamo delle solite aree golenali sotto il livello della strada principale, zone non nuove a questo tipo di allagamenti. Difatti, a Panesi, nel comune di Cogorno (GE), il torrente ha superato la soglia rossa di quasi 89 centimetri raggiungendo 4,59 m da secco in 2 ore esatte.
  • Sempre in Val Fontanabuona, nella notte tra lunedì 1 e martedì 2 settembre è esondato il torrente Lavagna in più punti allagando diverse zone di San Colombano Certenoli (GE) e trascinando via dalla piena delle auto. A S. Martino, nel comune di Carasco (GE), il torrente ha superato la soglia rossa di oltre 1 metro raggiungendo 4,14 m da secco in meno di 2 ore. Tanti i danni e le criticità in altre località della valle come Cicagna e Lorsica. Numerose anche le frane che hanno interrotto alcuni comuni e frazioni in zona.
  • Anche il Vara ed il Magra si sono alzati lungo tutto il loro percorso ma senza destare preoccupazione.

 

Figura 8.1-4: (1) Foto della supercella che approccia la costa genoevse centrale nella fase 2 dalla webcam Limet di Genova Multedo; foto del temporale di (2) Raffaella Dini via © Il Mugugno Genovese, (3) utente dalla chat Telegram di Meteolanterna e (4) foto delle criticità a Campomorone via © Meteo&Radar.

 

Nelle ore successive della notte e fino al primo mattino il temporale ha continuato a spostarsi, perdendo gradualmente la sua radice marittima anche se un tentativo di aggancio si è verificato nei pressi di Riva Trigoso, durato però pochi scatti del radar, e nuovamente su La Spezia.

Le rimanenze del fronte perturbato hanno portato gli ultimi accumuli sulle interne del levante ligure, gradualmente in spostamento verso l’alta Toscana, Emilia, Lombardia centro-orientale e Triveneto, dove pure vi sono state criticità per alberi sradicati dalla forza del vento, danni da grandine e allagamenti localizzati, specialmente nel Veronese e costa friulana.

Oltre alle piogge, grandine e venti forti, sempre rimanendo in ambito eolico, proprio a causa dell’aumento dello shear del vento alle varie quote (di cui hanno menzionato nella prima parte dell’articolo), della vorticità atmosferica e di valori di CAPE elevati, è stata possibile la formazione di alcune trombe marine lungo le coste liguri, a poca distanza dalla terraferma, per fortuna senza conseguenze. Alcune delle quali sono state avvistate vicino a Manarola (SP) e di fronte a Cogoleto (GE).

Riportiamo di seguito gli accumuli di pioggia registrati dalle reti OMIRL-ARPAL e Limet* nei differenti archi temporali che vanno dai 5 minuti alle 24 ore [con relativo intervallo temporale considerato, se disponibile, gli orari tra la mezzanotte e le ore 07 sono da intendersi già nella giornata di martedì 2].

In 5 minuti:

  • 8,2 mm a Loco Carchelli – Rovegno (GE) [18:45-18:50]
  • 9,2 mm a Campo Ligure (GE) [16:30-16:35]
  • 10 mm a Reppia – Ne (GE) [02:20-02:25]
  • 10,2 mm a Taglieto – Varese Ligure (SP) [01:40-01:45]
  • 11,4 mm a Scurtabò – Varese Ligure (SP) [02:35-02:40]
  • 11,6 mm a Prai – Campo Ligure (GE) [16:40-16:45]
  • 12,6 mm a Calice Ligure – Ca Rosse (SV) [14:55-15:00]
  • 13,8 mm a Quiliano – Montagna (SV) [15:20-15:25]
  • 15,8 mm a Santuario di Savona [15:55-16:00]
  • 15,8 mm a Torriglia – Fallarosa (GE) [20:30-20:35]
  • 16,2 mm a Genova – Fiorino (GE) [17:00-17:05]
  • 16,8 mm a Torriglia – Garaventa (GE) [20:40-20:45]
  • 17 mm a Genova – Geirato (GE) [20:15-20:20]
  • 17,6 mm a Ellera – Foglietto (SV) [16:05-16:10]
  • 19 mm a Sella Giassina – Neirone (GE) [21:35-21:40]
  • 19,4 mm a Genova – Premanico (GE) [21:15-21:20]
  • 23 mm a Favale di Malvaro (GE)* [23:03-23:08]

In 15 minuti:

  • 16,6 mm a Reppia – Ne (GE) [02:15-02:30]
  • 17,8 mm a Loco Carchelli – Rovegno (GE) [18:40-18:55]
  • 18 mm a Taglieto – Varese (SP) [01:30-01:45]
  • 25,2 mm a Scurtabò – Varese Ligure (SP) [02:30-02:45]
  • 26 mm a Urbe – Vara Superiore (SV) [16:25-16:40]
  • 28,8 mm a Prai – Campo Ligure (GE) [16:30-16:45]
  • 30 mm a Torriglia – Fallarosa (GE) [20:25-20:40]
  • 33,4 mm a Calice Ligure – Ca Rosse (SV) [14:45-15:00]
  • 36 mm a Torriglia – Garaventa (GE) [20,35-20:50]
  • 38,2 mm a Quiliano – Montagna (SV) [15:15-15:30]
  • 39,2 mm a Ognio – Neirone (GE) [22:35-22:50]
  • 43 mm a Santuario di Savona [15:45-16:00]
  • 43 mm a Genova – Fiorino (GE) [16:50-17:05]
  • 44,4 mm a Ellera – Foglietto (SV) [16:00-16:15]
  • 46,8 mm a Croce Orero (GE) [00:00-00:15]
  • 47,4 mm a Genova – Premanico (GE) [21:05-21:20]
  • 56 mm a Favale di Malvaro (GE)* [23:03-23:18]

In 30 minuti:

  • 38 mm a Piampaludo – Sassello (SV) [16:10-16:40]
  • 44,6 mm a Busalla (GE) [17:10-17:40]
  • 48,6 mm a Calice Ligure – Ca Rosse (SV) [14:40-15:10]      
  • 50,4 mm a Torriglia (GE) [20:20-20:50]
  • 52,4 mm a Urbe – Vara Superiore (SV) [16:25-16:55]
  • 56,6 mm a Cabanne di Rezzoaglio (GE) [21:50-22:20]
  • 62,2 mm a Ognio – Neirone (GE) [22:30-23:00]
  • 66 mm a Quiliano – Montagna (SV) [15:05-15:35]
  • 66,8 mm a Santuario di Savona [15:35-16:05]
  • 78,8 mm a Ellera – Foglietto (SV) [15:45-16:15]
  • 79,6 mm a Mele – Passo del Turchino (GE) [17:00-17:30]
  • 83 mm a Croce Orero (GE) [23:45-00:15]
  • 105,4 mm a Favale di Malvaro (GE)* [23:03-23:33]

In 1 ora:

  • 50,6 mm a Piampaludo – Sassello (SV) [15:40-16:40]
  • 54,6 mm a Giacopiane – Diga (GE) [01:00-02:00]
  • 55,6 mm a Calice Ligure – Ca Rosse (SV) [14:25-15:25]
  • 60,4 mm a Busalla (GE) [17:10-18:10]
  • 72,4 mm a Prai – Campo Ligure (GE) [16:15-17:15]
  • 75,4 mm a Torriglia (GE) [20:30-21:30]
  • 86,2 mm a Barbagelata – Lorsica (GE) [22:50-23:50]
  • 90,8 mm a Ognio – Neirone (GE) [22:10-23:10]
  • 95 mm a Masone loc, Vallechiara (GE)*
  • 100,4 mm a Genova Voltri (GE)*
  • 101,4 mm a Quiliano – Montagna (SV) [14:35-15:35]
  • 111,6 mm a Ellera – Foglietto (SV) [15,30-16:30]
  • 116,4 mm a Ceranesi – Loc, Lencisa (GE)*
  • 121 mm a Genova Fabbriche Brusinetti (GE)*
  • 130,8 mm a Mele – Passo del Turchino (GE) [16:40-17:40]
  • 145,4 mm a Masone – S, Pietro (GE)*
  • 146,6 mm a Croce Orero (GE) [23:30-00:30]
  • 194,2 mm a Favale di Malvaro (GE)* [23:03-00:03]

In 3 ore:

  • 89,2 mm a Busalla (GE) [16:40-19:40]
  • 90,2 mm a Prai – Campo Ligure (GE) [14:25-17:25]
  • 103,2 mm a Taglieto – Varese Ligure (SP) [01:25-04:25]
  • 129,6 mm a Ognio – Neirone (GE) [20:25-23:25]
  • 133,8 mm a Torriglia (GE) [20:20-23:20]
  • 134,6 mm a Mele – Passo del Turchino (GE) [14:50-17:50]
  • 144,6 mm a Cabanne di Rezzoaglio (GE) [23:00-02:00]
  • 150,4 mm a Quiliano – Montagna (SV) [13:35-16:35]
  • 160,2 mm a Barbagelata – Lorsica (GE) [21:30-00:30]
  • 182,4 mm a Monte Pennello (GE) [16:55-19:55]
  • 211,6 mm a Croce Orero (GE) [21:45-00:45]

In 6 ore:

  • 102,6 mm a Busalla (GE) [14:40-20:40]
  • 109,8 mm a Prai – Campo Ligure (GE) [11:15-17:15]
  • 112,6 mm a Taglieto – Varese Ligure (SP) [22:30-04:30]
  • 136,8 mm a Mele – Passo del Turchino (GE) [11:45-17:45]
  • 138,6 mm a Ognio – Neirone (GE) [17:25-23:25]
  • 148 mm a Torriglia – Fallarosa (GE) [17:05-23:05]
  • 177,8 mm a Quiliano – Montagna (SV) [13:25-19:25]
  • 179,8 mm a Loco Carchelli – Rovegno (GE) [18:20-00:20]
  • 200,6 mm a Monte Pennello (GE) [15:05-21:05]
  • 213,6 mm a Croce Orero (GE) [19:05-01:05]
  • 213,8 mm a Cabanne di Rezzoaglio (GE) [20:00-02:00]

In 12 ore:

  • 103,8 mm a Busalla (GE) [08:40-20:40]
  • 113 mm a Taglieto – Varese Ligure (GE) [18:35-06:35]
  • 117,4 mm a Prai – Campo Ligure (GE) [06:20-18:20]
  • 117,8 mm a Campo Ligure (GE) [07:25-19:25]
  • 138,6 mm a Ognio – Neirone (GE) [11:40-23:40]
  • 148 mm a Torriglia – Fallarosa (GE) [11:15-23:15]
  • 178 mm a Quiliano – Montagna (SV) [07:55-19:55]
  • 180 mm a Loco Carchelli – Rovegno (GE) [12:30-00:30]
  • 184,2 mm a Mele – Passo del Turchino (GE) [06:20-18:20]
  • 213,6 mm a Croce Orero (GE) [13:05-01:05]
  • 214,6 mm a Cabanne di Rezzoaglio (GE) [14:10-02:10]
  • 228 mm a Monte Pennello (GE) [08:10-20:10]

In 24 ore:

  • 103,8 mm a Busalla (GE) [20:40]
  • 104,2 mm a Genova Corso Italia – Squash (GE)*
  • 105,6 mm a Genova Apparizione (GE)*
  • 108,4 mm a Villa Oneto – S, Colombano (GE)*
  • 113 mm a Genova – Sportiva Sturla (GE)*
  • 113 mm a Taglieto – Varese Ligure (SP) [06:40]
  • 116 mm a Bragalla – Bargagli (GE)*
  • 117,4 mm a Prai – Campo Ligure (GE) [18:20]
  • 117,6 mm a Savignone Loc, Prelo (GE)*
  • 118,4 mm a Campo Ligure (GE) [20:20]
  • 122,8 mm a Passo del Faiallo (SV)*
  • 129,2 mm a Voltaggio – Molini (AL)*
  • 130,4 mm a Busalla – loc, Chiappari (GE)*
  • 130,4 mm a S, Colombano Fraz, Fregarie (GE)*
  • 131,6 mm a Pian dei Preti – Tribogna (GE)*
  • 133 mm a Rifugio Monte Caucaso (GE)*
  • 133,6 mm a Lago delle Lame (GE)*
  • 134 mm a Rezzoaglio Basso (GE)*
  • 137 mm a Rezzoaglio Cerisola (GE)*
  • 138,8 mm a Ognio – Neirone (GE) [23:25]
  • 146,4 mm a Montoggio (GE)*
  • 148 mm a Torriglia – Fallarosa (GE) [23:15]
  • 155 mm a Cadibona (SV)*
  • 162,8 mm a Genova Pra – Sapello (GE)*
  • 163,2 mm a Loco di Rovegno (GE)*
  • 164,4 mm a Masone loc, Vallechiara (GE)*
  • 165 mm a Genova Pra (GE)*
  • 166 mm a Belpiano (GE)*
  • 167,2 mm a Savona – Santuario (SV)*
  • 178 mm a Quiliano – Montagna (SV) [19:10]
  • 180,2 mm a Loco Carchelli – Rovegno (GE) [00:35]
  • 184,2 mm a Mele – Passo del Turchino (GE) [18:20]
  • 187,2 mm a Ventarola – Casanova Rovegno (GE)*
  • 211,2 mm a Ceranesi – Loc, Lencisa (GE)*
  • 213,2 mm a Genova Fabbriche Brusinetti (GE)*
  • 213,6 mm a Croce Orero (GE) [01:05]
  • 214,8 mm a Cabanne di Rezzoaglio (GE) [02:20]
  • 232,6 mm a Monte Pennello (GE) [05:40]
  • 242,4 mm a Masone loc, S, Pietro (GE)*
  • 242,4 mm a Favale di Malvaro (GE)*
  • 246 mm a Cabanne di Rezzoaglio (GE)*

 

Figura 9: Riassunto delle fasi del peggioramento della giornata di lunedì 1 settembre 2025 [Crediti: Matteo Benvenuto, staff di Meteolanterna].

 

Riassumiamo, quindi, in breve le fasi di questo ultimo peggioramento, suddivise in tre zone in cui ci sono state criticità.

  1. Versante marittimo appenninico compreso tra Capo Noli e Varazze (ore 14-16 di lunedì 1/09): picchi di 100-170 mm caduti in un paio d'ore che hanno ingrossato i torrenti principali (Quiliano, Letimbro, Sansobbia e Teiro) con alcune esondazioni di rii minori laterali sensibili alle intensità orarie della pioggia (Quiliano). È andata bene che sia durato poco e che la costa abbia visto meno accumuli.
  2. Voltrese e rispettivo entroterra (ore 17-19 di lunedì 1/09): accumuli complessivi superiori ai 200 mm dati da una prima passata mattutina moderata (max 30-40 mm) e poi da un paio d'ore con picchi orari estremamente pericolosi superiori ai 100 mm; provvidenziale una pausa verso le ore 19.
  3. Val Fontanabuona, Trebbia e Aveto (ore 21 di lunedì 1/09 – ore 02 di martedì 02/09): la zona che ha avuto la peggio nonostante gli accumuli simili al voltrese, per via di una maggiore estensione (infatti sono saliti parecchio anche i corsi principali) e intensità (praticamente un'unica passata senza pause provvidenziali) [crediti: Matteo Benvenuto, staff di Meteolanterna].

Per terminare l’approfondimento, parliamo anche delle fulminazioni, che nell’arco di 3 giorni (dal 31 agosto al 2 settembre) sono state decine di migliaia distribuite tra Spagna nord-orientale, Francia meridionale (localmente anche i nord-ovest, all’ingresso dell’aria fredda) e Centro-Nord Italia, come evidente dalla Figura 10.1-3.

 

(1)

(2)

(3)

Figura 10.1-3: Radar delle fulminazioni rilevate dalla rete https://www.lightningmaps.org nelle intere giornate (1) del 31 agosto, (2) del primo settembre e (3) del 2 settembre 2025.

 

In conclusione, è davvero importante da rimarcare come sia veramente notevole il fatto che i torrenti in Val Fontanabuona sia arrivati alla soglia di esondazione o parzialmente siano usciti dagli argini, visto che su Chiavari e Lavagna non è caduta nemmeno una goccia di pioggia e che in val Graveglia ha piovuto veramente poco. Il tutto è spiegabile per gli accumuli notevoli sull’entroterra di levante, anche a pochi chilometri dalla costa, che rendono la situazione molto pericolosa poichè la cittadinanza non si accorge della piena in arrivo, non piovendo alla foce dei corsi d’acqua, addirittura in alcuni casi il cielo risulta solo parzialmente nuvoloso o quasi sereno,

Altra considerazione da fare è sull’accumulo di pioggia in un’ora, tenendo a mente che 1 mm equivale a 1 litro al metro quadrato (1 litro/m2): se consideriamo, per semplificazione – giusto per farci un’idea generale e non precisa – che sia caduta la stessa quantità di pioggia uniformemente su tutto il bacino del torrente Malvaro (13,65 km2, il 3,7% dell’intero bacino dell’Entella), e teniamo come buono il valore di 194,2 mm/ora registrato puntualmente presso la stazione meteo di Favale di Malvaro, facendo due calcoli otteniamo una quantità di pioggia caduta al suolo di ben 2.650.830.000 litri in totale sull’invaso del torrente Malvaro in appena un’ora… più di 2 miliardi di litri in un bacino relativamente piccolo, è ovvio quindi che la situazione si complichi in maniera estremamente rapida.

Come spesso diciamo e ormai quasi tutti sanno è inoltre proprio la fase pre-frontale – e non il fronte in sé e per sé – che risulta quasi sempre la fase più insidiosa e pericolosa per la nostra Liguria, proprio perché il mite e umido Scirocco, richiamato verso la nostra regione dall'approssimarsi della bassa pressione atlantica costeggia tutta la costa orientale e viene a sbattere a ponente contro due ostacoli insormontabili: i versanti marittimi ed il travaso padano del più fresco e più secco Nord.

Questa condizione è una forzante atmosferica che costringe il flusso sciroccale a dirigersi verso l'alto, creando i presupposti per la genesi di nubi a sviluppo verticale distribuite lungo tutta la linea di convergenza: è lì che andranno a scaricarsi gli accumuli più consistenti.

In condizioni più estreme e ben equilibrate dal punto di vista eolico, la battaglia non trova un vincitore ed il temporale autorigenerante V-Shaped è molto stretto in larghezza, trovando una radice marittima ben solida sopra il Mar Ligure, che tra la tarda stagione estiva e quella autunnale mostra sempre più spesso negli ultimi anni tutti gli ingredienti favorevoli allo sviluppo di queste strutture davvero maestose e violente.

In questi casi, quando la convergenza staziona per molte ore sullo stesso o sugli stessi bacini idrografici, l'intensità e le cumulate di pioggia possono creare problemi idrici e idrogeologici non indifferenti, caudanso spesso alluvioni lampo e criticità marcate.
L’equilibrio solitamente viene rotto con il passaggio del fronte da ovest verso est, talvolta, invece, la lotta risulta più impari, così riesce a prevalere momentaneamente più il Nord e la linea di convergenza “bascula” un po' più verso levante, se invece prevale lo Scirocco allora questa si muove un po' più verso ponente, con i picchi precipitativi che riescono ad essere smaltiti da pause più o meno prolungate.

Nel caso dell’ultimo peggioramento, nonostante qualche danno, i bacini che sono andati maggiormente sotto stress non sono stati quelli principali e i più grandi, come quello del Bisagno, del Vara e del Magra, dunque la situazione è riuscita a sbloccarsi nel momento giusto perché le criticità risultassero più contenute. Se quell’intensità fosse durata più a lungo o se fosse successo in un contesto di terreni saturi fin da inizio evento, a quest’ora probabilmente staremmo parlando di danni a cose e persone ben più diffusi e importanti.  

 

[Fonti: Rete OMIRL-ARPAL, Rete meteo Limet, Meteo&Radar, Météo Express]

 

Commenti

Ritratto di Mauro

Grazie ragazzi, effettivamente tutto sommato è andata abbastanza bene, mi auguro che il mare si freddi il più presto possibile