Fa sempre più caldo: analisi sullo stato di salute del clima terrestre.
Ormai è chiaro a tutti, forse non ancora cosi chiaro agli scettici o a chi ancora non crede a dati inconfutabili relativi al clima del nostro pianeta, ma la realtà dei fatti è che fa sempre più caldo!
I dati che vi mostreremo in questa breve panoramica sullo stato di salute del clima del nostro pianeta fanno riferimento a misure ufficiali rese disponibili dall'agenzia meteorologica americana NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) che detiene un vasto archivio di dati meteorologici a livello mondiale a partire da fine '800, periodo sufficientemente lungo per effettuare analisi climatiche a scala nazionale, continentale e globale.
Tale approfondimento si articola in 3 paragrafi: nel primo si fa riferimento alle anomalie termiche globali dell'ultimo secolo e mezzo, nel secondo si parlerà di emissioni di anidride carbonica in atmosfera con concentrazioni che hanno raggiunto valori record, per finire nel terzo paragrafo tratteremo in breve di quali potrebbero essere le prospettive future.
1) ANOMALIE TERMICHE GLOBALI
Per la nostra analisi partiamo dal seguente grafico che ci mostra le anomalie di temperatura media annua a livello planetario (mari compresi) a partire dal 1880 fino ad oggi:
Anomalie termiche globali dal 1880 a oggi - NOAA
Si tratta di un grafico di facile lettura e assolutamente esemplificativo di come il clima della Terra stia subendo un processo di riscaldamento sempre più evidente: quello che possiamo notare è che da fine anni '70 la temperatura è in continuo e costante aumento e con essa le anomalie corrispondenti, da osservare è che nessun anno a partire dal 1978 ha chiuso con anomalia negativa. Si nota che è proprio negli ultimi anni che tali anormalità stanno toccando valori decisamente considerevoli e preoccupanti: basti pensare che gli ultimi 3 anni, parlando sempre a scala planetaria, sono stati i più caldi (e quindi con le anomalie più alte) di tutta l'intera serie storica, quindi dal 1880 ad oggi.
Di seguito si riporta la classifica dei 10 anni più caldi di sempre con le corrispettive anomalie termiche, tenendo sempre in considerazione le temperature sia delle terre emerse che quelle degli oceani:
- 2016 --> +0.94°C
- 2015 --> +0.90°C
- 2014 --> +0.74°C
- 2010 --> +0.70°C
- 2013 --> +0.67°C
- 2005 --> +0.66°C
- 2009 --> +0.64°C
- 1998 --> +0.63°C
- 2012 --> +0.62°C
- 2003 --> +0.61°C
Possiamo dunque stabilire che il 2016 è stato l'anno più caldo da quando si ha disponibilità di dati ufficiali, pensate che per trovare anomalie simili dobbiamo tornare indietro nel tempo almeno fino all'epoca medioevale.
Tenendo in considerazione esclusivamente i valori termici delle terre emerse, escludendo pertanto le temperature degli oceani, il 2016 ha registrato un'anomalia globale terrestre pari a +1.44°C (appena al di sotto della soglia preventiva stipulata dalla recente Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici nel 2015).
Molti di voi si chiederenno quali sono le zone del pianeta in cui tali anomalie risultano più evidenti, ebbene sempre secondo dati NOAA esse vengono registrate nell'emisfero nord (boreale) con particolare riferimento alle zone polari e subpolari. Ciò si riesce ad apprezzare dalla seguente immagine che ritrae le anomalie di temperatura nel 2016 rispetto al trentennio 1981-2010, come si può osservare i colori più caldi corrispondenti ad anomalie positive si trovano proprio in corrispondenza delle aree più settentrionali del globo (Canada, Alaska, Russia, Siberia), le poche aree in azzurro sono le uniche che nell'arco del 2016 hanno registrato valori termici inferiori alla norma.
Insomma il riscaldamento c'è e dalla mappa qui sotto salta subito all'occhio!
Anomalie termiche globali anno 2016 - NOAA
Nella successiva animazione il riscaldamento attuale risulta ancor più evidente se paragonato agli andamenti annuali di fine '800 e della prima metà del '900.
Come accennato è proprio nelle aree polari che si riscontrano i maggiori problemi legati a questo rapido surriscaldamento, i ghiacci artici e antartici stanno infatti subendo importanti riduzioni per quanto riguarda non tanto l'estensione superficiale quanto, ben più importante, quella volumetrica che tiene conto anche dello spessore delle calotte polari. Inutile dire che anche i grandi ghiacciai alpini sono in forte agonia dovendo affrontare estati più lunghe, calde e con precipitazioni nevose sempre più scarse (tranne in rari casi).
Da questi dati che vi abbiamo elencato precedentemente, confermati anche dalla NASA e altre importanti agenzie, possiamo affermare con certezza (e permetteteci anche con una piccola dose di preoccupazione) che la febbre del nostro pianeta sta salendo, e sta salendo in maniera significativa visto il trend che è stato intrapreso nell'ultimo ventennio e in particolar modo dal 2000 ad oggi.
2) CONCENTRAZIONI DI ANIDRIDE CARBONICA IN ATMOSFERA
L'anidride carbonica (CO2) è un gas indispensabile per la vita sulla Terra, si tratta di un gas serra (insieme al metano, al vapore acqueo e altri gas) in quanto riesce a trattenere all'interno dell'involucro atmosferico una quota parte di radiazioni infrarosse (IR) provenienti dal sole e riflesse a loro volta dalla superficie terrestre. Il fenomeno dell'effetto serra viene spesso visto erroneamente come un aspetto negativo per la vita sulla Terra, niente di più sbagliato perchè senza di esso la temperatura media globale sarebbe inferiore ai -15°C anziché +14.5°C (la vita sarebbe praticamente impossibile). Insomma possiamo definire l'effetto serra un importantissimo termo-regolatore naturale del nostro pianeta.
Chiaramente se la concentrazione di CO2 aumenta, aumenta di conseguenza anche la percentuale di radiazioni IR trattenute in aria, determinando conseguentemente un minor scambio termico radiante tra la Terra e lo spazio esterno amplificando in tal modo il riscaldamento atmosferico.
Arrivando subito al punto la concentrazione di anidride carbonica nell'aria in epoca industriale è aumentata in maniera spropositata raggiungendo livelli mai visti in migliaia di anni.
Nel grafico della NASA che segue viene illustrato l'andamento della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera nel corso degli ultimi millenni, salta subito all'occhio il picco verticale a fine grafico. In oltre 400 mila anni (!!!) non è MAI stata superata la soglia di 300 parti per milione (ppm) di anidride carbonica, addirittura di recente è stato varcato il picco di 400 ppm. Come per le anomalie di temperatura anche la concentrazione maggiore di anidride carbonica si rileva a carico dell’emisfero nord del globo.
Pensate che per ritrovare una concentrazione simile di anidride carbonica nell'atmosfera terrestre occore tornare indietro nel tempo di ben 700 mila anni, forse anche oltre!
Concentrazione della CO2 [ppm] nei millenni - NASA
3) QUALI PROSPETTIVE?
Durante le diverse ere geologiche del passato che si rifanno a scale temporali secolari o millenarie, il clima della Terra ha subito varie oscillazioni alternando periodi più freddi (ere glaciali) e periodi più caldi (esempio nel Medioevo). La ciclicità climatica è dunque un fattore da tenere in considerazione e dipende da parametri sia endogeni che esogeni al pianeta Terra; si pensi per esempio all'attività vulcanica o alle correnti marine come fattori endogeni e al ciclo solare come fattore esogeno.
E' solo in epoca contemporanea che si è aggiunta l'attività umana e quindi l'emissione in atmosfera dei prodotti di combustione dell'industria di processo, prima tra tutti l'anidride carbonica oltre ad altri gas nocivi sia all'uomo che all'ambiente tra cui gli ossidi di zolfo e azoto.
La domanda che ci poniamo a questo punto è: quanto l'attività umana influisce sul riscaldamento globale? O meglio ci si può domandare se il riscaldamento in atto è dovuto maggiormente a fattori legati al ciclo naturale, se è solo ed esclusivamente colpa nostra oppure se le due cause siano in qualche modo legate.
Il cambiamento climatico ha indubbiamente subito un processo di accelerazione raggiungendo una velocità senza precedenti. Tale rapidità non può essere attribuita al lento effetto dei naturali cicli climatici terrestri, ma è catalizzato dalle emissioni inquinanti causate dall’uomo. Ancora dubbi sulla nostra colpevolezza? Le ere climatiche ed i loro cambiamenti globali in passato si sono svolti in periodi temporali estremamente lunghi, gli effetti si notavano nell’arco dei secoli se non dei millenni. Oggi abbiamo invece raggiunto livelli di temperatura mai visti negli millenni ed i loro effetti si stanno presentando in rapida successione: è senza dubbio un cambiamento troppo veloce per essere di origine esclusivamente geologica.
Nel grafico qui sotto, ricavato da diversi studi paleoclimatologici a partire da serie storiche, viene ripercorsa a grandi linee l'andamento dell'anomalia di temperatura globale durante gli ultimi 2000 anni: si possono apprezzare andature cicliche regolari che coprono periodi secolari tra cui il riscaldamento in epoca medievale culminato attorno all'anno 1100 d.C, il raffreddamento successivo che ha dato vita alla cosiddetta PEG (Piccola Era Glaciale) e per concludere eccoci all'epoca contemporanea con quel picco verso l'alto che ricalca quasi perfettamente l'andamento relativo alla concentrazione di CO2 che abbiamo visto nel grafico precedente.
Storico anomalie termiche globali - Wikipedia
Quanto potrà accadere in futuro nessuno lo può sapere, o meglio nessuno può sapere quanto ancora potrà salire la temperatura e con quale velocità. In ogni caso gli scienziati delle più importanti agenzie meteorologiche (tra cui anche la NASA e la NOAA) hanno effettuato simulazioni su quale potrà essere il clima del futuro, infatti mediante speciali algoritmi e software informatici di simulazione sono riusciti a ipotizzare graficamente profili di temperatura media terrestre tra N anni in funzione di diversi valori di concentrazione di anidride carbonica.
Per riassumere quanto appena detto, ecco un grafico elaborato dalla NASA in cui sono rappresentate varie previsioni di anomalia termica a seconda della quantità di emissioni, chiaramente la previsione più pessimistica è quella in rosso con la quale, a fronte di una continua emissione non controllata di CO2 in aria, la temperatura media sulla Terra nel prossimo secolo salirebbe di oltre 3/4 gradi rispetto ai valori già elevati dei giorni nostri il che rappresenterebbe un vero disastro. Ma questa si tratta di una previsione assolutamente pessimistica che va contro gli accordi internazionali sulle emissioni inquinanti, il cui obiettivo è quello di contenere il più possibile le concentrazioni dei vari inquinanti in determinati range.
Proiezioni future - NASA
Il trend al rialzo che è stato intrapreso negli ultimi decenni non lascia presagire nulla di buono.
Si sta facendo molto a livello industriale per cercare di abbattere il più possibile le emissioni di gas serra in atmosfera, vengono infatti studiate tecnologie atte alla cattura e allo stoccaggio della CO2, atte alla rimozione degli ossidi tossici dai fumi di scarico delle auto e tante altre innovazioni, ma soprattutto si cerca di adottare soluzioni tecnologiche green ovvero "amiche" dell'ambiente con lo scopo di arginare, per quanto possibile, questo cambiamento. Nonostante tali sforzi al giorno d'oggi le fonti di energia a livello mondiale ruotano ancora di gran lunga attorno ai combustibili fossili (petrolio, carbone e gas naturale) e le emissioni inquinanti continuano e continueranno ad essere un problema da non trascurare aldilà della ciclicità climatica.
Terminiamo questo approfondimento con una domanda: è già stata varcato il punto di non ritorno? La risposta a tale domanda in parte è affermativa perchè purtroppo il danno è già stato fatto, il riscaldamento è reale! In un mondo futuro, ideale, fatto esclusivamente di soluzioni energetiche eco-sostenibili, occorrerebbero decenni prima di resettare l'anomalia attuale in quanto la CO2 emessa in atmosfera nell'epoca dei combustibili fossili verrebbe assorbita dalla vegetazione o dagli oceani con tempi anche cinquantennali (ci sono studi riguardo al tempo di permanenza della CO2 in atmosfera). Ma la realtà è che attualmente non viviamo in un mondo ideale, inquineremo sempre magari in misura minore rispetto a quanto abbiamo inquinato fino ad oggi, ed è proprio il concetto dell'inquinare meno uno degli obiettivi cardine che i trattati internazionali (vedi Parigi) si pongono per adottare strategie non tanto risolutive quanto di contenimento del riscaldamento globale nei prossimi anni.
[DANIELE GORI]
- Accedi o registrati per inserire commenti.
Commenti
Conrad
Gio, 06/04/2017 - 19:07
Una delle esposizioni più
Una delle esposizioni più chiare che si possono trovare in rete riguardo il GW.
Niccolo' Basvecchi
Mar, 18/04/2017 - 14:06
mi sa che purtroppo bisogna
mi sa che purtroppo bisogna prendere in considerazione come propabile l'ipotesi peggiore del surriscaldamento, gli stati più importanti e quelli emergenti non rinunceran mai alle attuali energie per quelle rinnovabili..