Alluvione Ventimiglia e ponente ligure 2 ottobre 2020: analisi meteorologica e differenze con le alluvioni a Genova e levante

Ritratto di Conrad
Pubblicato Sabato, 3 Ottobre, 2020 - 11:40 da Stefano "Conrad" Massini

L'estremo ponente ligure ha subito una nuova alluvione il 2 ottobre 2020.

Questi eventi violenti stanno diventando sempre più frequenti non solo a Genova e levante, zone che hanno subito i maggiori disastri negli ultimi dieci anni, ma anche a ponente.

Il Roya, uno dei soli due corsi che transitano in Liguria categorizzati come fiume, è esondato proprio alla foce della città di confine, allagando parte della città nuova, costruita su una piana a livello del fiume.  Ma non solo, si segnalano anche danni e piccoli allagamenti nelle valli Argentina, Nervia (con piccoli allagamenti a Dolceacqua) ed Alta Val Arroscia.

Analizziamo la dinamica avvenuta durante le copiose piogge di venerdì 2 ottobre chiedendoci il perchè anche il ponente ligure, oltre a Genova, Tigullio e spezzino, sono sempre più soggetti a questi fenomeni estremi.


Alluvione a Ventimiglia

ANALISI METEO: LE DIFFERENZE TRA LE ALLUVIONI DEL PONENTE LIGURE E DI GENOVA E LEVANTE

Come previsto dallo staff di Meteolanterna (leggi la news qui), il 2 ottobre, dopo una mattinata con rovesci stazionari sul Tigullio, le zone più a rischio erano riferite all'entroterra, in particolare della Provincia di Imperia.

A testimoniare ciò vi sono i dati sulle precipitazioni di quest’ultimo evento: la costa ligure di ponente ha avuto accumuli tra i 50 mm e i 80 mm, dati in se non particolarmente significativi. Ma se saliamo anche solo di pochi km verso nord, notiamo come gli accumuli si elevano esponenzialmente, con 250mm a Gouta, poco a nord di Dolceacqua, 240 a Colle di Nava, 240mm a Bajardo, subito sopra a Sanremo che invece ha registrato 40mm in centro città (dati ARPAL).

Se per Genova, Tigullio e spezzino, le strutture più pericolose sono i temporali stazionari (autorigeneranti o v-shaped) che insistono per diverse ore sia sulla costa che nell'entroterra in un medesimo luogo, su Imperia e Savona i pericoli vengono più da nord, ovvero dalle forti precipitazioni che insistono nell’entroterra.

La giornata del 2 ottobre ci permette un interessante e didattico confronto con il temporale autorigenerante che solo poche ore prima, la mattina, aveva colpito Sestri Levante.

Dai dati Arpal notiamo che sia la costa che l’entroterra della città levantina avevano registrato 120mm in solo due ore di precipitazioni, mentre sull'imperiese, come letto pocanzi, si sono avute precipitazioni meno intense sulla costa, ma più persistenti e lunghe nell'entroterra.


Differenza delle strutture temporlaesche il 2 ottobre tra ponente e levante

Quali sono quindi le condizioni di pericolo specifiche per il ponente ligure e quali per Genova e levante?

Per Genova e levante, abbiamo più volte analizzato che lo scontro tra la tramontana, che scende da nord da Savona verso il mare, e lo scirocco che sale da sud, provoca violenti temporali che si autorigenerano nel medesimo luogo per un periodo anche di diverse ore. Questa è la genesi di tutte le ultime alluvioni sul lato centro orientale della Liguria.

A ponente i temporali autorigeneranti sono più rari (anche se non impossibili, vedi caso del 14/15 ottobre 2015 o dell'alluvione a Sanremo del 1998), perchè risulta più complessa non solo l’attivazione di venti da nord protagonisti dello scontro di masse d’aria, ma soprattutto la persistenza di queste condizioni di scontro tra tramontana e scirocco.


Il caso di temporale autorigenerante sul ponente genovese / savonese il 14 ottobre 2015

Il pericolo quindi è più spesso spostato più a monte, quando forti correnti dal mare incontrano la catena alpina e vengono spinte verso l’alto (effetto stau in termine tecnico), condensando e provocando rovesci di forte intensità.
Ad amplificare la violenza delle precipitazioni vi è anche l’incontro con aria più fresca che in autunno staziona sul basso Piemonte, generando uno scontro di aria, sebbene meno intenso rispetto ai temporali autorigeneranti, ma ugualmente nefasto.


Dinamica del pomeriggio del 2 ottobre a ponente


Come il radar meteo vede le precipitazioni da autorigenerante e di stau sul genovese (immagine di archivio)

LA SITUAZIONE DEL POMERIGGIO/SERA DEL 2 OTTOBRE

Il due ottobre notiamo la presenza di venti forti da sud di oltre 60-80km/h sulla costa, ancora più forti nell’entroterra.

Queste correnti hanno causato precipitazioni solo forti a tratti sulla costa dell'imperiese, in particolare dalla sera quando è entrato il fronte atlantico facendo ruotare i venti da ostro a libeccio. Nell’entroterra invece hanno insistito anche per tutto il pomeriggio in virtù, come spiegato in precedenza, dello scontro tra le correnti da sud e i monti delle Alpi Liguri alti oltre 2000m da un lato, e l’aria più fredda presente nelle zone a nord della catena Alpina e sul basso Piemonte dall'altro.

A testimonianza di ciò vi è anche l’alluvione avutasi a Limone Piemonte, proprio la zona abitata più popolata sulla linea immaginaria di scontro tra i venti da sud e l’aria fresca piemontese, e non a caso il Colle di Tenda è proprio la sorgente del Fiume Roya che poi scende lungo l’omonima valle in territorio francese prima, e italiano poi.

A rendere più problematica la condizione specifica del fiume, vi sono diverse dighe e chiuse in territorio francese, le dighe delle Mesches sopra Tenda e le chiuse di Breil sul Roya in particolare, che quando vengono aperte non fanno altro che ampliare la quantità di acqua alla foce, spesso in maniera repentina.


Alluvione a Limone Piemonte (fonte Targato CN)

Come analizzato in questo articolo tecnico, sebbene in condizioni diverse, tutta la Liguria si conferma una zona altamente a rischio e noi di Meteolanterna cerchiamo non solo di informare sulla situazione previsionale prima degli eventi, ma anche di divulgare le specifiche tecniche di criticità nel territorio della nostra regione per creare consapevolezza meteo di quello che accade.