Porta atlantica cercasi!
Siamo giunti quasi alla fine dell’inverno meteorologico e come purtroppo ormai succede troppo spesso anche quest’anno la stagione fredda si è rivelata siccitosa (poche piogge sulle coste e in pianura e poca neve in montagna) e mediamente con temperature sopra la media, specialmente per l’Italia settentrionale e più in particolare per il nord ovest. La situazione infatti per questa parte del paese è preoccupante in vista della prossima estate che difficilmente fallisce. Sarebbe quindi fondamentale che i prossimi mesi (specialmente marzo, aprile e auspicabilmente anche maggio) vedessero, dopo più di un anno, l’apertura decisa della porta atlantica col suo prezioso carico di perturbazioni: tuttavia nel breve purtroppo le mappe del modello americano GFS (run 12 odierno) non vedono nulla di tutto questo, o quantomeno non per lunghi periodi.
In figura 1, è possibile osservare quello che succederà mercoledì 01 marzo.
Generalmente i geopotenziali sull’Italia saranno livellati verso il basso, ma non avremo grosse possibilità di piogge/nevicate organizzate per il nord ovest: infatti le correnti saranno orientate da est e ciò, specialmente per la Liguria, si traduce in giornate fresche, terse e secche (sempre meglio della maledetta maccaja, NDR). A ovest invece sempre la solita alta pressione (sbilanciata sulle isle britanniche) bloccherà le correnti umide oceaniche.
La cartina 2, riferita a mercoledì 8 marzo, è forse quella che dà più opportunità per avere precipitazioni per le regioni di cui sopra:
L’alta pressione a ovest del continente sembra sgonfiarsi e le correnti più umide, in arrivo da nord ovest, paiono riuscire a penetrare in Europa centro occidentale (anche se ancora troppo strozzate dall’alta pressione in Atlantico). Andassero così le cose, si avrebbero un po’ di neve in quota e piogge a valle specialmente sull’Appennino centrale.
L’ultima carta presa in considerazione (numero 3), si riferisce a martedì 14 marzo: purtroppo il risultato finale vedrebbe l’alta pressione di nuovo invadente a sovrastare completamente l’Europa occidentale e l’Italia investita da correnti nord occidentali che, per Piemonte e Liguria, potrebbero significare addirittura venti favonici e dunque correnti calde e secche.
Tale configurazione, sebbene sia fortunatamente visibile solo nel lungo periodo per ora, sarebbe comunque preoccupante per vari motivi:
- È la configurazione che da fine 2021 ha dominato il clima europeo centro occidentale, causando siccità, ablazione imporantne dei ghiacciai e inversioni termiche in pianura (specialmente nel semestre freddo)
- È una configurazione persistente, difficile da modificare. Giocando con le parole, si può dire che più tempo l’alta pressione permane su una zona più tempo ci vorrà per scalzarla
- Dalla carta, i geopotenziali sulla penisola iberica sono tutt’altro che bassi e ciò insieme con il maggior soleggiamento che si ha a marzo (piuttosto nei mesi invernali) potrebbe contribuire ad avere temperature di tutto rispetto al suolo. Avere già a marzo una radice anticiclonica calda sull’Iberia a tutte le quote non è un buon segnale, poiché ciò faciliterebbe successive rimonte anticicloniche dal nord Africa.
Tenendo ben presente che la probabilità di realizzazione di carte a 15 giorni è molto bassa (in questo caso, per fortuna), continueremo a monitorare la situazione sperando di avere una svolta dall’oceano e andare incontro a periodi di piogge organizzate e persistenti per il nord Itali
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