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La foce del bisagno, oltre ad essere molto più inscatolata, davanti a se ha il mare aperto: sappiamo bene che in condizioni di mare mosso o agitato il flusso delle onde può incidere negativamente sul normale deflusso delle acque del torrente.
Spettacolo questa analisi. Se Davide con magari qualcun'altro (magari il dottor ing. cav. grand figl... Carlini) lo trasformasse in un articolo sarebbe gran cosa.
Ovviamente bisogna sentirselo e non scrivere cagate, ma quello scritto qui sopra è veramente interessante.
Grazie Stefano, il tempo è poco ma ogni tanto mi ci metto..ecco.
Tutto nasce da una semplice osservazione, non ho le basi tecniche per poter discutere; però secondo me è importante il fatto dei dragaggi e della protezione fornita dalle barriere frangiflutti. Non dimentichiamo che alla foce del polcevera (o nelle immediate vicinanze) transitano navi che necessitano di parecchi metri sotto il livello del mare per potersi muovere in sicurezza.
Aggiungo, negli ultimi eventi alluvionali il polcevera pur avendo una lunghezza e una portata maggiore rispetto al Bisagno raramente ha superato la soglia di attenzione (la linea arancione-gialla degli idrometri ARPAL) e credo che nemmeno nel 1970 esondò (si parla di "piena del Polcevera qui" http://it.wikipedia.org/wiki/Alluvione_di_Genova_del_7_ottobre_1970)
Apprendo che il Polcevera ha una superifice di bacino di 140 km quadrati e una lunghezza di circa 19km dalla sua nascita.
Il Bisagno ha supericie di bacino di 95km quadrati e una lunghezza di 15 km
http://it.wikipedia.org/wiki/Idrografia_di_Genova
Analisi perfetta di Davide. Credo che quello sia proprio uno dei motivi.
Aggiungo tre video che direi aggiungono molto all'analisi
Nel primo guardate che rigurgito si crea quando il torrente sbuca fuori dalle pile di ponti (quel ponte dovrebbe essere lo stesso postato poco sopra da daniele)
https://www.youtube.com/watch?v=-8SDac-R5wI
Nel secondo e nel terzo si evidenzia il problema di quelle barriere poste poco dopo la tombinatura
https://www.youtube.com/watch?v=7jMxDA-dGAU
https://www.youtube.com/watch?v=xfN_CrOg_4c
Aggiungo, nel mio quartiere i danni più grandi si sono avuti perchè un rivo ingrossato sulle alture è confluito in una zona adibita a discarica abusiva dove esisteva il naturale decorso dello stesso; così facendo i detriti scaricati lassù abusivamente hanno fatto da tappo e, unitamente alle piogge abbondanti, hanno contribuito ad allagare una grossa parte di certosa.
Ho preparato al volo un immagine molto grezza del quartiere per mostrare la direttrice del fiume di fango: in nero le due frecce identificano le due diverse parti da dove è arrivato giù la massa d'acqua; in giallo dove si sono avuti i danni maggiori.
Dobbiamo ringraziare i lavori fatti nel 2001 che hanno sì prodotto enormi problemi di viabilità, ma hanno permesso di rifare completamente il sistema fognario e il metro d'acqua accumulato in meno di mezz'ora è defluito regolarmente.
Via Canepari si è allagata due volte lunedì in mattinata e nel pomeriggio, poi nelle prime ore di sabato in maniera più pesante, con oltre un metro d'acqua Per dare un idea, il sottopasso di brin era allagato oltre la parte colorata, sicuramente più di due metri d'acqua: ecco un immagine con un riferimento di una persona che stava transitando..
cmq un articolo a più mani sarebbe da preparare. Senza dare colpe a nessuno. Una analisi schietta con meri dati e corroborata da immagini. Credo che verrebbe fuori un bel lavoro. Si possono anche fare due articoli diversi visto che ci sarebbe da parlare sia della val polcevera che della val bisagno.
ah oggi facendo tesi lavoravo con gli shape dei reticolati ISPRA e dei limiti amministrativi. ecco la cartina con le aree allagabili del comune di Genova. Impressionante intorno al Bisagno.
Figata, secondo me già qui c'è del materiale eccellente.
Pensateci...
Non male il ragionamento di Davide, in effetti è vero il Polcevera scarica su un mare apparentemente più calmo per via della barriera frangi flutti del porto, mentre il Bisagno no e si prende alla foce l'onda lunga da S/SE ma non da SW in quanto riparato dal molo della fiera.
Insomma ricapitolando: restringimento dell'alveo, sequenza infinita di ponti che ostacolano il regolare deflusso, problematiche alla foce per via del moto ondoso, scarsa pulizia, "intubazione" del torrente nell'ultimo tratto..
Di lavori da sbrigare ce ne sono da fare e anche troppi, ma l'errore più grave è sicuramente lo "strozzamento" dell'alveo per cementificare direttamente sul fiume e a ridosso.
Una cosa è certa: puoi fare tutti i lavori che vuoi ma 300-400 mm in una giornata si fanno sentire pesantemente, per questo bisogna cercare di limitare i danni ma abolirli completamente è cosa impossibile.
Che poi, andando a ritroso, ho trovato la famosa mappa delle aree allagabili nel mio quartiere e in tutto il municipio V Valpolcevera.
Eccone un estratto: coincide nella parte gialla intorno al sottopasso di brin, ma sottostima notevolmente le aree allagabili: già nel 1970 tutto il quartiere venne allagato, con lo straripamento del rio torbella a nord, dei rivi affluenti collinari come il rio Maltempo (zona via Piombelli) e con la piena del Polcevera che non era più in grado di ricevere le acque reflue dal quartiere.
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